Storia di una fotografia.

Il caso, la fortuna e le coincidenze.

In questo post voglio raccontare la storia di una fotografia che ho fatto alcuni anni fa, con il telefono cellulare, durante una gita di scialpinismo alla cima di Fanis di Mezzo assieme al mio amico Alessandro Fiori, con cui lavoro nel gruppo Guide Alpine Cortina.

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Il caso.

Dopo aver risalito il canalone che porta alla forcella, viste le condizioni abbiamo lasciato gli sci per proseguire a piedi lungo la cresta che si affaccia sulla val Travenanzes. Il filo di cresta che collega le cime di Fanis rappresenta un ottimo punto di vista sulle Tofane e sulla val Travenanzes; un panorama bellissimo oggi, un punto di osservazione strategico durante la Prima Guerra Mondiale, tanto che numerose sono le gallerie  costruite dall’esercito Austriaco per controllare la valle sottostante. Proprio in prossimità di una di queste aperture, ho preso il telefono e  scattato alcune foto alla feritoia, un’ apertura parzialmente ostruita dalla neve, se ricordo bene delle dimensioni di circa 40 centimetri. Avevo con me anche una macchina fotografica, ma per qualche ragione ho pensato che immagini sul computer, alcune di queste, specialmente quelle della cima erano venute bene e una l’ abbiamo usata per la locandina del Gruppo Guide alcuni anni fa; nel frattempo mi ero completamente dimenticato delle immagini scattate con il cellulare.

La fortuna.

Diversi mesi dopo, credo fosse ormai estate, mentre cancellavo alcune foto dallo smartphone per recuperare spazio, ho selezionato la foto per cancellarla e mi sono accorto che l’apertura nella roccia da cui si vede la Tofana di Rozes ha la forma di un cane, molto simile ad un  pastore tedesco come quello  che avevo al tempo. “Bella fortuna non averla cancellata” ho pensato, ho effettuato alcune regolazioni alla luminosità e al contrasto, ma nessuna modifica alla forma, poco tempo dopo ho iniziato a usarla come immagine profilo sui vari social network perché all’epoca rappresentava due cose cui tenevo: il mio cane Byron e la passione per la montagna.

Le coincidenze.

Mi capita a volte di ripensare a questa immagine: un apertura nella roccia a forma di cane da cui si vede una montagna, una delle mie preferite: la Tofana. Una bella coincidenza. Capita a volte di cercare  di vedere dei significati in coincidenze del tutto casuali, allora questa fotografia mi riporta indietro con la mente a oltre dieci anni prima, quando assieme al mio cane facevo lunghe camminate in montagna. Con la scusa di una camminata ho scoperto luoghi attorno Cortina dove non sarei altrimenti stato: in un certo senso, le montagne le ho viste attraverso un cane, per caso e per fortuna, proprio come nella fotografia. Ecco allora che l’immagine di un cane che si intravede attraverso un apertura scavata nella roccia, vista da una particolare angolazione, (il tutto fotografato per puro caso) si trasforma nella più romantica immagine della montagna vista attraverso un cane.


 

Vacanze di Natale

Le vacanze natalizie sono quasi al termine, allora colgo l’occasione per un breve post fotografico delle attività svolte nel periodo.

E’ stato sicuramente un natale molto diverso dai precedenti, caratterizzato da molta neve e temperature più basse rispetto agli anni precedenti, ma soprattutto da una forte nevicata il 27 di dicembre.

Questo natale le condizioni erano molto buone sia per il freeride che per lo snowboard, ma anche per l’arrampicata su ghiaccio: un attività molto bella e di grande soddisfazione al di fuori dell’affollamento delle piste.

Buon Anno a tutti!

 

 

Attenti al Lupo.

Lo scorso mese di ottobre, complici le giornate di bel tempo, ho aiutato Massimo da Pozzo nell’apertura di una nuova via di arrampicata sportiva sulla parete sud della Tofana Di Rozes. Durante l’apertura abbiamo sentito ripetutamente degli ululati che in seguito abbiamo scoperto provenire molto probabilmente da lupi, da qui il nome della via: Attenti al Lupo. Successivamente all’apertura, assieme al Mox siamo tornati per liberare i tiri assieme al nostro amico Filippo Menardi come fotografo. Ringraziamo il Gruppo Scoiattoli per il supporto e Filippo Menardi per le fotografie.

La via è stata aperta a spit dal basso e presenta difficoltà fino al 7c. L’attacco della via si trova sul pilastro a destra dell’attacco della via Dimai-Eötvös. La spittatura è sufficiente ma non sempre ravvicinata, pertanto possono tornare utili un paio di friend medi (verde-viola BD). Per la discesa sono necessarie due corde da 60 metri.

Relazione:

Accesso: Dal rifugio Dibona seguire il sentiero 404 verso la base della Tofana di Rozes, raggiunta la base della parete, continuare sul sentiero 404 fino a portarsi sotto al grande anfiteatro della parete sud. Superata una recente frana, risalire per terreno erboso fino alla base della parete al di sotto di un evidente tetto che sale in obliquo verso destra.

Relazione:

  1. 6c, 40mt.
  2. 7c, 20mt.
  3. 7b+, 30mt.
  4. 5, 25mt.
  5. 6a, 25mt.
  6. 6c+,30mt.
  7. 6c+, 30mt.

Materiale: N.D.A., 12 rinvii, eventualmente qualche friend medio.

Discesa: in corda doppia lungo la via di risalita, necessarie due corde da 50-60 metri.

attentiallupo